Marco Delogu
The paths of transhumance
With Marco Delogu the paths of the shepherds will be traveled, a path of transhumance, sheepfolds visited and shepherds met. The aim of the course is to portray the rituality of an ancient work that has not changed. The photographs will describe the atmospheres of the landscape, and the protagonists of these landscapes, precisely sheep and men. Three days full of photographs, without time and without haste.

George Georgiou e Vanessa Winship
The Path as a Destination
When we begin a project, whether research-based or practical, we begin by selecting an idea embedded in the world. These projects can carry the weight of personal investigations of the self or can be a larger vision of the world- the political and cultural climate of themoment- can often lead an artist towards new discoveries and
neither examples are mutually exclusive. When selecting a project basis, it is important to collate and describe, shoot and outline and sketch the information that will inform the work and to consider how best to inform and steer a personal vision towards a successful finale. George and Vanessa will work with the participants to examine their process. They will encourage and help the participants to consider what is of true importance to them. The aim will be to free yourself from the pressure of having to “take great pictures” in order to search more freely for your own rapport with your project

Jem Southam
Thinking Adventurously
Participants in the workshop will be invited to reflect on the potential and limitations of the photographic medium in exploring issues related to the history of places and their past. Story-telling visual practices and virtuous combinations of photography and text will be analyzed in an attempt to account for the hidden stories of the places. Jem Southam, master of landscape photography, invites “thinking adventurously”, to explore how time and history are incorporated into each photograph.

Biografie docenti
È un fotografo, curatore ed editore di fotografia. Da luglio 2015 è direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Londra. Ha fondato e diretto per quindici anni FOTOGRAFIA – Festival Internazionale di Roma ed il progetto Rome Commission. Nel 2006 ha anche fondato la casa editrice di fotografia contemporanea Punctum. Come fotografo la sua ricerca si è mossa dal ritratto delle comunità fino ad un percorso interiore sulla natura. I suoi ultimi lavori sono La Natura della Notte, Luce Attesa e Asinara.
George Georgiou è un fotografo britannico nato a Londra. Il lavoro di George si concentra principalmente sulle complessità dell’individuo in
rapporto con la comunità e lo spazio pubblico urbano.
Ha prodotto 3 monografie: “Fault Line/Turkey/East/West” 2010, “Last Stop” 2015 e “Americans Parade” – selezionato in shortlist da Aperture/Paris Photo
come miglior foto libro del 2019. Il suo lavoro è stato esposto in molte gallerie e musei a livello internazionale ed è stato inserito nella prestigiosa mostra “New Photography 2011″ al Museum of Modern Art di New York. Americans Parade è attualmente in mostra all’ICP di New York. Diverse istituzioni e collezionisti privati, tra cui il Museo di Modern Art, NY e la collezione Elton John, hanno collezionato Georgiou. I premi includono il premio del progetto The British Journal of Photography 2010, due premi World Press Photo nel 2003 e nel 2005, Immagini dell’anno Primo premio internazionale per Istanbul Bombs nel 2004.
Vanessa Winship (1960) nata e residente nel Regno Unito è un’autrice indipendente
che lavora nel campo della fotografia documentaria contemporanea. È conosciuta sia per il suo stile di reportage di osservazione che per i suoi
ritratti e paesaggi.
Ha vissuto e lavorato a livello internazionale tra cui, ma non esclusivamente, nel
Regno Unito, Balcani, i paesi del Mar Nero e gli Stati Uniti.
Il suo lavoro è stato esposto in mostre collettive e personali a livello internazionale
tra cui Arles, Francia, 2008 e Fondazione Henri Cartier Bresson, Parigi
2013. La sua prima grande mostra personale nel Regno Unito è stata alla Barbican Art Gallery, a Londra, nel 2018, esponendo al fianco di Dorothea Lange.
Sue opere si trovano in numerose collezioni pubbliche e private tra cui: Fondazione Henri Cartier Bresson, Francia; Neuflize Vie, Francia; Fundacion Mapfre, Spagna; Do Good Fund, USA; Museo Nelson Atkins, USA; Collezione Sir Elton John, USA/Regno Unito; Tate Gran Bretagna, Regno Unito.
È stata artista in residenza in Sardegna, Italia 2014 (con Georgiou)
Sete, Francia, 2019 e, più recentemente, Cumbria, Regno Unito 2019/20
È soggetto e autore di numerosi libri e cataloghi ed ha ricevuto l’HCB Award, due World Press Awards e diversi altri premi per i suoi ritratti. È stata insignita della Honorary Fellowship presso la Royal Photographic Society
2018 ed è membro dell’Agence Vu a Parigi, Francia.
Jem Southam, nato a Bristol nel 1950, è uno dei principali fotografi del Regno Unito. È famoso per la sua serie di fotografie di paesaggi a colori, iniziata negli anni ’70 e continuata fino ai giorni nostri. Il suo marchio di fabbrica è l’osservazione paziente dei cambiamenti in un unico luogo per molti mesi o anni.
I soggetti di Southam sono prevalentemente situati nel sud-ovest dell’Inghilterra, dove vive e lavora. Osserva l’equilibrio tra la natura e l’intervento dell’uomo e traccia cicli di decadenza e rinnovamento. Il suo lavoro combina l’osservazione topografica con altri riferimenti: personali, culturali, politici, scientifici, letterari e psicologici. Il metodo di lavoro di Southam combina il predeterminato e l’intuitivo. Viste insieme, le sue serie suggeriscono la creazione di percorsi verso la risoluzione visiva e intellettuale.
Southam è noto per il suo uso di fotocamere di grande formato, tuttavia recentemente ha iniziato a esplorare le possibilità dei sistemi digitali, cosa che ha visto un cambiamento significativo e inaspettato nella sua pratica. Nella sua ultima pubblicazione The Moth, ha rivisitato i paesaggi minerari della Cornovaglia occidentale dove ha realizzato The Red River negli anni ’80.