TPS#5, a Cagliari dal 22 al 24 giugno la nuova edizione di The Photo Solstice

Arriva a Cagliari The Photo Solstice #5 / Le giornate della fotografia, un programma di eventi pubblici e momenti di formazione con alcuni dei personaggi più influenti del mondo della fotografia, del cinema e dell’arte contemporanea. Diretto da Franco Carta con la direzione artistica e la curatela di Marco Delogu l’evento è realizzato dalla Fondazione di Sardegna nell’ambito della piattaforma AR/S Arte Condivisa. The Photo Solstice #5 conferma la sua natura nomade e, dopo le precedenti edizioni all’Isola dell’Asinara e in Barbagia, si sposta in città, negli spazi del Centro Comunale d’Arte il Ghetto di Cagliari dove saranno ospitate le tre serate aperte al pubblico a ingresso gratuito con talk, proiezioni e incontri.

Il programma

Tutti i Talks pubblici si terranno presso Il Ghetto, in via Santa Croce 18 a Cagliari

Giov 22

h 19.00
Marco Delogu
Raccontare la Sardegna

h 19.30
Simon Baker / Don McCullin
Don McCullin in Rome

Ven 23

h 19.00
Maria Alicata
Materializzare il linguaggio

h 19.40
Elisa Medde
Un discorso sulle immagini

h 20.30
Shoair Mavlian
The Photographers’ Gallery Now

Sab 24

h 19.00
Dione Roach
The Escaping Hatch

h 19.30
Marco Delogu / Cosima Spender
Volti e storie del Palio

h 20.30
Cosima Spender
Proiezione del film IL PALIO

Gli ospiti

Maria Alicata

Maria Alicata è storica dell’arte e curatrice, i suoi interessi di ricerca si concentrano sul cinema d’artista, sulle pratiche intermedie e performative, le neoavanguardie in Italia negli anni ’60 e ’70, e sull’archivio come pratica artistica. Insegna alla Scuola di Specializzazione alla Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici della Sapienza Università di Roma. Ha diretto il programma della Fondazione Baruchello, e in precedenza ha diretto il dipartimento Arte, Architettura e Urbanistica della Fondazione Adriano Olivetti, curando progetti di arte pubblica, seminari, conferenze e l’acquisizione degli archivi di architetti e designer Olivetti. Per il MAXXI ha recentemente curato una mostra e una serie di incontri dedicati all’archivio della Galleria Ferranti, sviluppando un progetto che volto a indagare la scena artistica e politica a Roma dal 1974 al 1985. Nell’ambito della 66.Biennale Musica ha curato l’installazione site specific Respiro di Irma Blank. Ha curato la mostra Maria Lai, L’Escriptura Teixida, attualmente in corso al Museo Es Baluard di Palma di Maiorca.

Simon Baker

Uno degli ospiti della nuova edizione di The Photo Solstice 5 è Simon Baker, direttore della Maison Européenne de la Photographie, Parigi.
In precedenza è stato Senior Curator, International Art (Photography) presso la Tate di Londra, dopo essere stato nominato primo curatore di fotografia della Tate nel 2009. In precedenza è stato professore associato di Storia dell’arte all’Università di Nottingham. Ha pubblicato numerose opere sia sulla fotografia che sulla storia dell’arte, tra cui la monografia “George Condo: Painting Reconfigured” (Thames and Hudson, 2015), specializzandosi spesso sul surrealismo e sui suoi lasciti nella pratica contemporanea. Tra le pubblicazioni più recenti figurano testi per libri su Coco Capitan, Julie Curtiss, Hassan Hajjaj, Mari Katayama, Mona Kuhn e Erwin Wurm.

Don McCullin

È uno dei più grandi fotografi viventi. Negli ultimi 50 anni ha dimostrato di essere un fotoreporter senza eguali, documentando la povertà dell’East End londinese o gli orrori delle guerre in Africa, Asia o Medio Oriente. Allo stesso tempo, ha dimostrato di essere un artista abile, capace di realizzare splendide nature morte, ritratti e paesaggi commoventi. Dopo un’infanzia povera a nord di Londra, segnata dalle bombe di Hitler e dalla morte precoce del padre, McCullin è stato chiamato per il servizio nazionale nella RAF. Dopo essere stato inviato in Egitto, Kenya e Cipro, tornò a Londra armato di una macchina fotografica Rolleicord twin reflex e iniziò a fotografare gli amici di una gang locale chiamata The Guv’nors. Nel 1959, all’età di 23 anni, si convince a mostrarle al picture editor dell’Observer, ottenendo la sua prima commissione e iniziando la sua lunga e illustre carriera fotografica. Nel 1961 vinse il British Press Award per il suo lavoro sulla costruzione del Muro di Berlino. Il suo primo assaggio di guerra avvenne a Cipro nel 1964, dove coprì l’esplosione armata di tensioni etniche e nazionalistiche, vincendo un World Press Photo Award per i suoi sforzi. Nel 1993 è stato il primo fotoreporter a ricevere il CBE.

Marco Delogu

È un fotografo, curatore ed editore di fotografia. Dal 2015 al 2019 è stato direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Londra. Attualmente è il Presidente dell’Azienda Specializzata PalaExpo. Ha fondato e diretto per quindici anni FOTOGRAFIA – Festival Internazionale di Roma ed il progetto Rome Commission. Nel 2006 ha anche fondato la casa editrice di fotografia contemporanea Punctum. Come fotografo la sua ricerca si è mossa dal ritratto delle comunità fino ad un percorso interiore sulla natura. I suoi ultimi lavori sono La Natura della Notte, Luce Attesa e Asinara.

Shoair Mavlian

È direttrice della Photographer’s Gallery di Londra. In passato a ricoperto il ruolo di Direttrice di Photoworks, guidando la visione strategica e la direzione artistica dell’organizzazione, comprese le mostre, il festival biennale, le commissioni, l’apprendimento e l’impegno, l’editoria e i contenuti digitali. Dal 2011 al 2018 Shoair è stata assistente curatore per la fotografia e l’arte internazionale presso la Tate Modern di Londra, dove ha curato mostre tra cui “Don McCullin” (2019) “Shape of Light: 100 anni di fotografia e arte astratta” (2018), “The Radical Eye: Modernist Photography from the Sir Elton John Collection” (2016), “Conflict, Time, Photography” (2014). Ha un background nella pratica della fotografia d’arte e nella storia della fotografia, concentrandosi sul ventesimo secolo, sulla pratica contemporanea emergente e sul lavoro legato ai conflitti e alla memoria.

Elisa Medde

Elisa Medde è una storica dell’arte specializzata in fotografia e cultura visiva. Curatrice, editor, saggista e docente. Con una formazione in Storia dell’Arte, Antropologia Culturale, Iconografia e Studi Fotografici, la sua ricerca si è sviluppata nel rapporto tra editoria e istituzioni museali, riflettendo sulla relazioni tra immagine, comunicazione e le strutture di potere. È lecturer presso il Master in Fotografia di ECAL, Losanna e presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera. In qualità di esperto dell’immagine fotografica è stata nominator e membro di giuria di vari premi nazionali ed internazionali come il Mack First Book Award, Luma Rencontres Dummy Book Award, Cortona ON The Move; Lens Culture Award è molti altri. Suoi contributi sulla fotografia sono stati pubblicati su varie testate nazionali ed internazionali come PhotoEye, Time Magazine, Foam Magazine, Vogue Italia, C4 Journal, Flash Art. 

Pino
Musi

Vive e lavora a Parigi. Il fascino per la camera oscura e la costante frequentazione delle avanguardie teatrali, almeno fino alla fine degli anni ottanta, hanno segnato la sua attività. Il lavoro di Musi ha intersecato molteplici aree d’interesse come l’antropologia, l’architettura, l’archeologia o, ancora, la produzione industriale. La sua ricerca sulla forma fa parte di un progetto coerente e trova il miglior mezzo espressivo attraverso la creazione di libri. Opere fotografiche di Pino Musi sono presenti in collezioni private e pubbliche, tra cui la Fondazione Rolla, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la Fondazione Fotografia di Modena, il FRAC (Fonds régional d’art contemporain) Bretagne, la Fondazione MAST di Bologna, la Collezione Art Vontobel di Zurigo

Dione Roach

Dione Roach è un’artista multidisciplinare che lavora con la pittura, la fotografia e il video. Nata e cresciuta in Toscana, studia Fine Arts alla University of East London diplomandosi nel 2012. Da allora ha vissuto una vita nomade tra l’Europa, il sud America e l’Africa lavorando su progetti personali e progetti di arte sociale. Dal 2017 vive e lavora a Douala in Camerun dove ha fondato e dirige il progetto Jail Time Records, un’etichetta musicale e audio-visiva creata all’interno del carcere di Douala che produce e pubblica la musica e i video musicali di artisti incarcerati. Dione gestisce la direzione creativa del progetto e tutta la parte visiva. Il suo lavoro sia fotografico è stato esposto a livello internazionale in numerose mostre tra cui Sotheby’s S|2 Gallery, Somerset House e l’Istituto Italiano di Cultura di Londra.

Cosima Spender

Cosima Spender è nata e cresciuta a Siena in una famiglia di artisti inglesi.
Cosima si trasferisce in Inghilterra a quattordici anni. Dopo una laurea (BA 1st Class Hons) in antropologia e storia dell’arte presso l’Università di Londra, si è diplomata nel 2001 al corso di regia documentaria della UK National Film and Television School. 2001. La sua ultima serie, THE GYMNASTS (Corpo Libero), è una fiction in 6 parti che ha diretto per Paramount Plus Italia. ha diretto per Paramount Plus Italia. Ha diretto la serie di documentari in 5 parti SANPA, Sins of the Savior, come Netflix Originals, la prima serie documentaria italiana acclamata dalla critica. SANPA ha vinto un Nastro Argento per il miglior documentario nel 2021. La docu-serie ritrae gli inizi del più grande comune di riabilitazione d’Europa, San Patrignano, e il suo carismatico ma controverso leader, Vincenzo Muccioli.

Il workshop

Pino Musi
SCONFINARE

Il confine è concetto rassicurante: indicando un limite, ci pone di fronte ad un punto apparente di fine. Ogni demarcazione di territorio crea un illusorio senso di protezione. Sconfinare è, quindi, concetto e prassi che destabilizza: quanto possiamo avvicinarci, superare quella frontiera reale o immaginata e con quali conseguenze? La fotografia deve avere il coraggio di scavalcare quel limite accettando l’incontro con l’inatteso, con uno sguardo altro che proviene da un oltre, da una prospettiva non nota. Ed è proprio la ricerca di questo abbraccio, il superamento del limes, che orienterà il percorso dei partecipanti al workshop di Pino Musi durante le giornate di The Photo Solstice #5. La città di Cagliari verrà letta fra terra e mare, trasversalmente ai quartieri, in una geografia illuminata dai mutamenti e dalle contraddizioni. Monica Biancardi, Andrea Camiolo, Chiara Cordeschi, Giovanni Hänninen, Sosthenn Hennekam, Matteo Orani, Eleonora Paciullo, Luca Radatti, Martina Simonato, Francesco Villa, Alexa Vinci seguiranno quindi Musi nel suo intenso laboratorio che sarà un’indagine non solo fisica e geografica sul concetto di confine.

Organizzazione